Buongiorno, ho 56 anni e all’età di 30 anni ho scoperto di avere la malattia di Wilson con epatopatia e tremori per deposito di rame sui nuclei della base. A seguito di trattamento con pemine ho avuto il lupus eritematoso, ora in trattamento con trientine. Vorrei sapere se in caso di contagio potrei avere più rischi di complicazioni e se, nel mio caso, è preferibile lavorare in smart working. Sono preoccupata anche perché temo che riescano a somministrarmi il farmaco per Wilson. Grazie di cuore.
Giusy
Risponde il Dott. Alessio Gerussi, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Divisione di Gastroenterologia e Centro per le Malattie Autoimmuni del Fegato all’Ospedale San Gerardo di Monza
Penso sia il caso di lavorare in smart working in questa fase se possibile.
Non è chiaro se lei assume farmaci immunosoppressori. Al momento si ritiene vadano comunque assunti perché il rischio di accendere malattia è peggiore che il rischio di Coronavirus.
I farmaci per Wilson come tutti gli altri vengono forniti e rinnovati come piani terapeutici con varie proroghe.