Il farmaco, prodotto da Genzyme, ha mantenuto le promesse e dopo quattro anni i miglioramenti dovuti al farmaco sono stati confermarti dai dati di follow up
Genzyme, un’azienda del Gruppo Sanofi, ha annunciato i dati di follow up a quattro anni sui pazienti arruolati per lo studio di fase 2 sul farmaco orale sperimentale per il trattamento della malattia di Gaucher di tipo 1, noto come eliglustat tartrato. I dati a quattro anni mostrano il mantenimento nel tempo dei miglioramenti osservati, trasversali a tutti gli endpoint, compresi i marker della malattia ossea. I risultati sono stati presentati per la prima volta al Lysosomal Disease Network WORLD Symposium, che si è tenuto la scorsa settimana a San Diego, California.
Eliglustat tartrato, una capsula assunta oralmente, è stato sviluppato per offrire un’alternativa terapeutica vantaggiosa ai pazienti adulti affetti dalla malattia di Gaucher di tipo 1 e per mettere a disposizione di pazienti e medici un più ampio spettro di opzioni terapeutiche che consenta di raggiungere gli obiettivi terapeutici individuali. La terapia enzimatica sostitutiva con imiglucerasi, l’attuale standard terapeutico per i pazienti affetti da malattia di Gaucher di tipo 1 prodotto e commercializzato da Genzyme, è invece somministrata per infusione intravenosa.
Genzyme aveva già comunicato in precedenza il raggiungimento dell’endpoint primario composito da parte dello studio di fase 2 su eliglustat tartrato della durata di 52 settimane: una risposta clinicamente significativa in almeno due dei tre endpoint (miglioramento nelle dimensioni della milza e dei livelli di emoglobina e piastrine) in ciascun paziente. Nella fase di estensione dello studio, i pazienti hanno continuato a ricevere eliglustat tartrato per oltre quattro anni. I dati dei pazienti trattati con eliglustat tartrato dopo quattro anni indicano miglioramenti continui o stabilizzati, trasversali a tutti gli endpoint:
· Volumi di milza e fegato diminuiti in media rispetto alla baseline rispettivamente del 63 per cento e del 28 per cento
· Livelli di emoglobina e piastrine aumentati in media rispetto dalla baseline rispettivamente di 2.3 g/dl e del 95 per cento.
· Tutti i pazienti (100 per 100) hanno raggiunto almeno tre dei quattro obiettivi terapeutici ematologici e viscerali stabiliti per la terapia enzimatica sostitutiva.
· I dati indicano inoltre un miglioramento continuo della densità minerale ossea, misurata attraverso DXA, con un aumento medio del T-score in confronto al basale di 0,8 punti per la colonna vertebrale lombare.
“Eliglustat tartrato rappresenta una nuova speranza per i pazienti affetti da malattia di Gaucher di tipo 1 - ha affermato il Dr. Manisha Balwani, del Dipartimento di Genetica e Scienze Genomiche del Mount Sinai School of Medicine - La possibilità di disporre di una terapia orale offre vantaggi pratici, un più ampio accesso alla terapia e, cosa più importante, un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Eliglustat tartrato rappresenta una potenziale trasformazione del paradigma di trattamento nella malattia di Gaucher.”
“L’efficacia di eliglustat, in particolare per quanto riguarda i miglioramenti continui osservati nei marker della malattia ossea, unita al suo profilo di sicurezza, evidenziano il potenziale che questo farmaco potrebbe avere nel modificare il rapporto con la terapia dell’intera comunità dei pazienti Gaucher. Auspichiamo di confermare questi progressi nel programma di fase 3” sottolinea Riccardo Palmisano, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Genzyme in Italia. “Un follow up a 4 anni in uno studio di fase 2 su una malattia rara riflette sia il grande impegno di Genzyme nell’ambito della ricerca clinica che la volontà di supportare sempre meglio le scelte operate nella gestione della patologia da parte di medici e decisori ad ogni livello.”
Nello studio di fase 2, gli eventi avversi più comuni, registrati in più di due pazienti nel corso dei quattro anni di trattamento, comprendevano infezioni virali (sei pazienti), infezioni del tratto urinario e delle vie respiratorie superiori (quattro pazienti ciascuno), naso-faringite, sinusite, artralgia, dolore agli arti, mal di testa, aumento della pressione sanguigna, anomalie nella conduzione nervosa, dolore addominale e diarrea (tre pazienti ciascuno). In otto pazienti sono stati registrati dieci eventi avversi correlati al farmaco, incluso uno grave. Tutti gli eventi correlati sono stati di lieve entità.
Genzyme ha anche completato l’arruolamento in tutti e tre gli studi clinici di fase 3 sulla terapia orale. Nel loro insieme, questi tre studi rappresentano il più ampio programma clinico mai realizzato sulla malattia di Gaucher con centri partecipanti in oltre 30 paesi e più di 350 pazienti arruolati.
Il primo studio di fase 3, ENCORE, è uno studio randomizzato, in aperto, per pazienti adulti affetti da malattia di Gaucher di tipo 1, progettato per confrontare eliglustat tartrato con imiglucerasi per infusione. In questo studio sono stati arruolati pazienti adulti già in precedenza trattati per almeno tre anni con terapia enzimatica sostitutiva e che avevano raggiunto i propri obiettivi terapeutici.
ENGAGE, il secondo studio, è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, per pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1 mai trattati in precedenza o comunque non in trattamento da almeno nove mesi al momento dell’ingresso nello studio. I dati di questi studi registrativi pivotal sono attesi nella prima metà del 2013. Un terzo studio, conosciuto come EDGE, confronta la monosomministrazione giornaliera di eliglustat tartrato con una doppia somministrazione giornaliera.
IL FARMACO
Eliglustat tartrato è un nuovo analogo della glucosilceramide che, somministrato per via orale, inibisce parzialmente l'enzima glucosilceramide sintasi, riducendo quindi la produzione della glucosilceramide stessa. La glucosilceramide è la sostanza che si accumula nelle cellule e nei tessuti dei pazienti affetti da malattia di Gaucher. Negli studi preclinici la molecola, sviluppata insieme a James A. Shayman, M.D. della University of Michigan, si è dimostrata altamente efficace e selettiva. Grazie ad un meccanismo d'azione non dipendente da uno specifico genotipo, eliglustat tartrate può rappresentare una potenzialità terapeutica per i pazienti affetti dalla malattia di Gaucher di tipo 1. L'avvio degli studi di fase 2 e 3 di eliglustat tartrato sulla malattia di Gaucher fa seguito al completamento di un vasto studio di ricerca preclinica e al programma di fase 1. Eliglustat tartrato è stato ben tollerato per quattro anni nello studio di fase 2 e continua ad avere un profilo di sicurezza tale da supportare gli studi clinici del programma di fase 3.
Da oltre trent’anni Genzyme è all’avanguardia nello sviluppare e rendere disponibili terapie innovative per i pazienti affetti da patologie rare e debilitanti. Quale Società del Gruppo Sanofi, Genzyme può contare sulla struttura e sulle risorse di una delle più grandi aziende farmaceutiche al mondo, con la quale condividiamo l’impegno a migliorare la vita dei pazienti.
Maggiori informazioni su www.genzyme.it.