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Secondo i ricercatori bolognesi nelle donne affette dalla sindrome la dieta influenza in modo diverso il metabolismo

BOLOGNA – La corretta alimentazione e l'attività fisica sono indispensabili nella cura della Sindrome dell'Ovaio Policistico (PCOS), patologia metabolica che colpisce circa il 5 per cento della popolazione femminile ed è una delle principali cause di infertilità. Le donne affette, oltre a presentare acne, irsutismo e la tipica struttura a cisti delle ovaie, identificabile mediante ecografia, tendono ad essere sovrappeso o obese e sono a maggiore rischio di sviluppare malattie cardiache e diabete.

I ricercatori della Divisione di Endocrinologia dell'Ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna, in uno studio pubblicato su Clinical Endocrinology, hanno studiato le relazioni tra dieta e metabolismo, confrontando per una settimana le abitudini alimentari di 100 donne sovrappeso o obese (BMI maggiore di 25 kg/m2) con la PCOS e 100 donne sane come controllo.
I due gruppi sono risultati molto simili per quanto riguarda l'apporto di energia, macronutrienti e prodotti finali di glicosilazione avanzata, le donne con PCOS tuttavia ricavano una percentuale minore di energia dai lipidi e consumano più fibre rispetto al gruppo di controllo.
Inoltre le donne affette dalla sindrome consumano in media quantità maggiori di formaggio e di dolci ad alto tasso glicemico e preferiscono condire con olio a crudo che con altri grassi cotti.
Sono state inoltre individuate delle relazioni tra determinate classi di alimenti e alcuni parametri metabolici, in particolare con i livelli di insulina e colesterolo HDL.
I ricercatori ipotizzano che, nonostante non ci sia una forte correlazione tra PCOS e fattori nutrizionali,  il consumo di cibi specifici possa influenzare i profili metabolici e ormonali e che questo legame sia regolato in modo diverso nelle donne affette da PCOS e nelle donne sane.

 

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