Alessandro Borghi: ho la sindrome di Tourette

Durante la recente intervista a "Belve", l’attore ha dichiarato come la conferma della diagnosi lo abbia incoraggiato a non nascondere la patologia

Un messaggio di grande spessore quello lanciato da Alessandro Borghi, l’attore romano affetto da una forma lieve della sindrome di Tourette che, qualche settimana fa, è stato ospite di Belve, la nota trasmissione di RaiDue condotta da Francesca Fagnani. Nel corso dell’intervista, infatti, Borghi ha rivelato “di essersi sentito molto libero di far vedere [la malattia, N.d.R.] - una volta confermata la diagnosi - per incoraggiare le persone a mostrarla”. Un bell’esempio per quanti sono affetti da patologie neurodegenerative e si sentono isolati o - come nel caso della malattia di Huntington - addirittura oggetto di stigma.

Trentasettenne attore romano, Borghi si è fatto conoscere dal grande pubblico calandosi nel difficile ruolo di Stefano Cucchi nel film “Sulla mia pelle”, di Alessio Cremonini. Per questa interpretazione ha ottenuto vari riconoscimenti tra cui il Premio FEDIC alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e il David di Donatello come miglior attore protagonista. Successivamente, è stato protagonista del kolossal storico “Il primo Re”, di Matteo Rovere, e dell’intenso “Le otto montagne”, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti. Più di recente ha preso parte - insieme a Patrick Dempsey - alla serie tv “Diavoli” ed è stato protagonista di “Supersex”, in cui interpreta Rocco Siffredi.

Borghi ha scoperto di esser affetto dalla sindrome di Tourette grazie alla compagna, Irene Forti, una psicologa che ha saputo interpretare correttamente alcuni suoi tic ricorrenti. Infatti, questa malattia - che pende il nome dal suo scopritore, Georges Gilles de la Tourette, il neurologo francese che per primo nell’Ottocento ne fornì una descrizione - è caratterizzata da una serie di tic motori e vocali che si manifestano come movimenti involontari degli arti, delle spalle e del volto; è, inoltre, tipica l’emissione incontrollata di rumori e parole talvolta inappropriate. Una verace rappresentazione della sindrome di Tourette è stata portata al cinema da Edward Norton, regista e protagonista di “Motherless Brooklyn - I segreti di una città”, pellicola in cui interpreta un investigatore privato affetto dalla Tourette: la scena in cui Norton si offre di accendere una sigaretta a una donna con cui sta chiacchierando, finendo continuamente per soffiare sull’accendino, può suscitare ironia ma rappresenta perfettamente una classica manifestazione della Tourette.

Di solito, questa sindrome ha esordio in età infantile (generalmente tra i 2 e 16 anni) con tic al volto che provocano ammiccamenti o smorfie facciali, oppure scuotimenti involontari del capo o delle spalle, sfarfallii delle braccia o reiterati colpi sul pavimento con i piedi. Capita anche che i pazienti con la Tourette possano imitare in maniera incontrollabile i movimenti di un’altra persona. Molti emettono suoni inarticolati o incoerenti, come abbaiamenti, grugniti o urla improvvise: in quasi un terzo dei pazienti si osserva coprolalia e, analogamente a quello che accade per l’imitazione sulla sfera fisica, si possono osservare ripetizioni involontarie di suoni o frasi pronunciate da altre persone. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un’origine genetica - la probabilità che un genitore possa metter al mondo un figlio con una malattia della stessa gravità è circa del 40-50%, ma nella maggior parte dei casi - sebbene la gravità della malattia non possa esser prevista - il nascituro potrà avere una forma più lieve di malattia.

Secondo le sue stesse parole Borghi rappresenta uno di questi casi: i suoi tic sono più che altro motori e sono oggi molto più rari rispetto al passato. Infatti, la Tourette non è una patologia degenerativa, come la Huntington o il morbo di Parkinson, ma tende ad avere un andamento fluttuante. Lo stress può accentuare la comparsa dei tic oppure essi possono ridursi d’intensità o frequenza se il paziente si concentra in una data attività; inoltre, col tempo possono scomparire ed esser sostituti da altri tic. Oppure possono comparire nuovi sintomi. Per tale ragione è utile che i pazienti siano seguiti da uno psicoterapeuta esperto che li aiuti ad adattarsi alla condizione di cronicità della sindrome di Tourette che, per alcuni, può avere conseguenze invalidanti sul piano sociale.

Col suo esempio Borghi - considerato uno degli attori più affascinanti e di grido in Italia - ha voluto mostrare come la Tourette non impedisca di raggiungere traguardi significativi e conseguire risultati concreti nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Un messaggio che travalica i confini della sindrome di Tourette e si applica a tutte le malattie rare.

 

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