Ictus, un progetto sulla disfagia

Prevista una piattaforma web che propone una lista di 26 video di facile comprensione proposti ad hoc dagli specialisti

Roma – Deglutire è un’azione molto più complessa di quello che si potrebbe pensare. Mediamente la facciamo più di 1.000 volte al giorno per bere, mangiare ed eliminare la saliva che si forma in gola. Ed è proprio la difficoltà a deglutire, la disfagia, una delle conseguenze che può manifestarsi dopo essere stati colpiti da ictus cerebrale. Si stima, infatti, che una percentuale compresa tra il 27 ed il 64% delle persone colpite da ictus manifesti questa complicanza entro i primi 3 giorni dall’evento acuto, complicanza che può presentarsi con vari livelli di gravità: dalla occasionale difficoltà a deglutire solo alcuni tipi di cibo alla totale impossibilità di alimentarsi, arrivando, nei casi più gravi, fino al non riuscire a gestire la propria saliva.

Malattia renale, il menù di Natale della SIN

Le raccomandazioni pratiche della Società Italiana di Nefrologia per uno stile di vita sano e una corretta alimentazione durante le festività

Roma – La dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali e olio d'oliva, moderata nel consumo di proteine animali e alcool, gioca un ruolo protettivo della funzione renale, sia in ottica preventiva sia come supporto ai pazienti nefropatici. È da questa premessa, supportata da numerose evidenze scientifiche, che riparte la sensibilizzazione della Società Italiana di Nefrologia (SIN) ad assumere uno stile di vita sano quale supporto alla prevenzione e nella gestione di progressione del danno renale.

Diabete autoimmune di tipo 1 - campagna “Un Passo Avanti”

L’iniziativa, promossa da Sanofi, punta a sfatare i falsi miti che ancora accompagnano questa patologia e a sottolineare l'importanza di una diagnosi precoce

Roma - Si chiama “Un Passo Avanti” la campagna promossa da Sanofi con l'obiettivo di diffondere una corretta informazione sul diabete autoimmune di tipo 1, sfatare i falsi miti che ancora accompagnano questa patologia e sottolineare l'importanza di una diagnosi precoce. Presentata nei giorni scorsi a Roma, la campagna invita a rendersi protagonisti di un movimento di consapevolezza e responsabilità affinché le complicanze associate al diabete di tipo 1 non compromettano più la qualità di vita delle persone in modo irreversibile.

Vitiligine Week

Dal 25 al 30 novembre in tutta Italia si svolgeranno incontri gratuiti con i dermatologi per comprendere meglio la malattia

Una macchia sulla pelle non va considerata unicamente dal punto di vista estetico, altrimenti c’è il rischio di sottostimare condizioni - tra cui il melanoma - molto pericolose: bisogna cercare di scoprire le cause per cui una macchia si sviluppa e conoscere i segni e sintomi più profondi della malattia associata, senza limitarsi a informazioni di superficie. Soprattutto nel caso di condizioni autoimmuni come la vitiligine, che hanno un’origine complessa e un impatto sulla qualità di vita ben più vasto del mero fattore estetico. Per tale ragione, dal 25 al 30 novembre la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) promuove la “Vitiligine Week, una serie di appuntamenti medici gratuiti dedicati ai pazienti con questa patologia autoimmune caratterizzata dalla distruzione di melanociti e dalla conseguente depigmentazione di certe aree del corpo.

Campagna “Voci di pancia” - Colite ulcerosa

Il progetto di sensibilizzazione ha l’obiettivo di combattere l’imbarazzo e la vergogna dei pazienti

Ci sono malattie che non si conoscono non perché manchino elementi per indicarle, ma perché i pazienti preferiscono nascondersi a causa dell’imbarazzo. La colite ulcerosa rientra in questo gruppo di patologie insidiose. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce 150mila persone solo in Italia, con una media di circa 4mila nuove diagnosi ogni anno. Oltre al fastidio prettamente fisico, causato dall’urgenza di correre in bagno addirittura decine di volte al giorno, ciò che inibisce i pazienti è il senso di vergogna, accompagnato dalle conseguenti difficoltà nell’esprimere in famiglia e non solo quali sono le esigenze che derivano dalla patologia.

Malattie mediate da infiammazione di tipo 2 - dupilumab

Il farmaco è oggi approvato per la prurigo nodularis, l’esofagite eosinofila, la dermatite atopica dai 6 mesi di età e l’asma grave dai 6 anni di età

Milano – Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le determine di AIFA che rendono l’anticorpo monoclonale dupilumab rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale in quattro nuove indicazioni: prurigo nodularis negli adulti, esofagite eosinofila in adulti e adolescenti (a partire dai 12 anni), dermatite atopica grave nei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni e asma grave nei bambini tra i 6 e gli 11 anni. Prurigo nodularis ed esofagite eosinofila - così come dermatite atopica e asma grave, per cui oggi dupilumab ottiene un’estensione di indicazione - sono patologie mediate dall’infiammazione di tipo 2. È stata inoltre autorizzata una penna da autoiniezione di nuova generazione che, grazie alla sua maneggevolezza, consente una somministrazione molto rapida del farmaco in totale autonomia.

Malattia renale cronica e alimentazione

Una dieta adeguata è fondamentale per ridurre al massimo il ricorso alla dialisi in attesa del trapianto di rene, soprattutto nei pazienti più piccoli

Immaginate di dover andare in ospedale circa tre volte alla settimana ed essere collegati a un macchinario che estrae il sangue dal vostro corpo per ripulirlo delle scorie e dei residui che i reni malati non riescono a filtrare. È la procedura di emodialisi a cui sono sottoposte le persone affette da una malattia renale cronica allo stadio avanzato: in Italia si stima che oltre 4 milioni di persone ne siano affette e, di queste, circa 30mila sono ragazzi e ragazze di età inferiore ai 18 anni. Ma l’aspetto più preoccupante è che circa 150 di essi sono in dialisi cronica e approssimativamente 60-80 sono quelli che annualmente vengono trapiantati di rene. L’impatto di una malattia renale può essere devastante, ed è perciò essenziale affrontarla con soluzioni che, soprattutto nei pazienti più piccoli, risparmino il più possibile la procedura della dialisi in attesa del trapianto di rene. E il punto di partenza, ancora una volta, è una corretta alimentazione.

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