Dalla denuncia del rischio per i pazienti in terapia alle nuove indicazioni della Circolare dei Ministeri dell’Interno e della Salute
Dopo mesi di confronto tra le associazioni e le istituzioni, si delineano nuovi chiarimenti sull’applicazione dell’articolo 187 del Codice della Strada riformato dalla Legge 177/2024, entrata in vigore lo scorso dicembre. Al centro della questione, la possibilità che le persone in trattamento con farmaci regolarmente prescritti – inclusi quelli per patologie croniche, rare o neurologiche come l’epilessia – possano essere sanzionate in caso di positività a sostanze classificate come stupefacenti o psicotrope, anche in assenza di alterazione psicofisica.
A sollevare per prima il problema è stata, già nei primi mesi del 2025, la FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che ha evidenziato i rischi di penalizzazione ingiustificata per le persone con disabilità e malattie rare, in particolare per chi assume farmaci salvavita o terapeutici essenziali. Secondo la Federazione, il testo della norma – che punisce la guida “dopo avere assunto sostanze stupefacenti o psicotrope”, indipendentemente da eventuali alterazioni psicofisiche – non distingue adeguatamente tra uso illecito e uso terapeutico, generando un potenziale effetto discriminatorio.
In assenza di criteri clinici di valutazione dello stato psicofisico, la semplice presenza di una sostanza al momento del controllo può risultare sufficiente per l’avvio del procedimento sanzionatorio. Un’impostazione che la FISH ha definito “inaccettabile”, chiedendo un’esplicita tutela per le persone in terapia, affinché non vengano equiparate a chi fa uso illecito di sostanze.
Il confronto ha portato, nelle scorse settimane, alla diffusione di una Circolare congiunta del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute, datata 11 aprile 2025, che introduce importanti elementi di chiarimento. Il documento stabilisce che gli accertamenti debbano iniziare con il prelievo di fluido orale (saliva) e chiarisce che, in caso di pazienti in terapia con farmaci potenzialmente rilevabili allo screening, valgono le indicazioni mediche a cui il conducente deve attenersi prima di mettersi alla guida. La Circolare prevede inoltre la possibilità che tali soggetti esibiscano una certificazione medica attestante il trattamento farmacologico in corso, in modo da contestualizzare l’eventuale positività.
La FISH ha accolto questo aggiornamento come “un passo avanti importante”, ritenendo che la circolare “riconosca situazioni particolari, come quelle dei pazienti in trattamento, e preveda strumenti per evitare interpretazioni sanzionatorie automatiche”. La Federazione ha tuttavia ribadito la necessità di una modifica legislativa che elimini alla radice ogni ambiguità e restituisca centralità alla valutazione dello stato psicofisico del conducente.
Nel contesto definito dalla Circolare si è inserito anche l’intervento della Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), che ha diffuso una nota ufficiale per offrire indicazioni puntuali alle persone con epilessia, potenzialmente interessate da un’interpretazione restrittiva del nuovo codice della strada. LICE sottolinea che alcuni farmaci utilizzati nel trattamento delle crisi epilettiche, come barbiturici, benzodiazepine e cannabidiolo, potrebbero risultare positivi ai controlli previsti, pur se assunti correttamente.
“Il testo della Circolare – ha spietato il presidente della LICE, Carlo Andrea Galimberti – fa ritenere che tali farmaci possano essere individuati dalle procedure di screening, e prospetta l’eventualità della dichiarazione e/o dell’esibizione di certificazione medica”. Per questo motivo, LICE raccomanda ai pazienti di portare sempre con sé una certificazione medica attestante la terapia farmacologica in corso, anche senza esplicitare la diagnosi.
Le indicazioni della LICE si pongono in continuità con il lavoro di monitoraggio e interlocuzione istituzionale avviato dalla FISH, e rappresentano uno strumento concreto di tutela nell’attuale quadro normativo. Resta tuttavia aperta, per entrambe le realtà, la richiesta di una revisione della norma primaria, affinché sia garantito un equilibrio tra sicurezza stradale e diritto alla cura, alla mobilità e alla non discriminazione.
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