L’operazione è stata portata a termine con successo presso l'ospedale Papa Giovanni, che si conferma un punto di riferimento contro gli aneurismi
Bergamo – Un intervento di sostituzione dell'aorta toracica discendente, eseguito su un paziente affetto da una rara patologia vascolare genetica, segna il debutto dell'Aortic Team multidisciplinare all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: “È il primo in Italia di questo genere”, annunciano dall’Azienda socio-sanitaria territoriale. L'operazione, come riportato da Adnkronos, è durata 5 ore ed è stata eseguita il 1° marzo scorso su un 43enne pugliese, utilizzando una tecnica chirurgica d'avanguardia finora realizzata solo in pochissimi altri centri della Penisola. Una metodica 'open' che permette di trattare la totalità degli aneurismi dell'aorta e pone il Papa Giovanni tra i centri di riferimento a livello nazionale per la chirurgia dell'arco aortico e dell'aorta toraco-addominale. L'uomo – riferiscono i sanitari – è ora in buone condizioni di salute ed è stato dimesso.
Il paziente è affetto dalla sindrome di Marfan. Al momento del ricovero nella Chirurgia vascolare del Papa Giovanni, un aneurisma dissecante di 12 centimetri gli comprimeva l'esofago e il cuore, occupando ormai quasi interamente tutta la parte sinistra del torace e impedendogli di alimentarsi. Le tradizionali tecniche di intervento mininvasivo endovascolare non erano praticabili per ragioni legate alla morfologia dell'aorta: si è optato quindi per una complessa metodica open che prevede la sostituzione integrale del tratto aortico. Un intervento che richiedeva competenze sia chirurgico-vascolari sia cardiochirurgiche.
In sala operatoria Stefano Pirrelli, direttore della Chirurgia vascolare, insieme a Samuele Bichi, della Cardiochirurgia, e con l'assistenza di Cosimo Maraglino e Pietro Cefalì, della Chirurgia vascolare, della specializzanda Federica Locatelli e dell'anestesista Lidia Rota Sperti. L'intervento è stato effettuato a cuore battente in circolazione extracorporea parziale coordinata da Davide Ghitti, mentre il monitoraggio del midollo spinale è stato seguito dalla Neurologia con Barbara Frigeni ed Erica Bonaccorsi. Il coordinamento infermieristico è stato garantito da Maria Berardelli. Dopo l'operazione il paziente è stato ricoverato nella Terapia intensiva cardiovascolare dove è stato assistito dall'équipe guidata da Lorenzo Grazioli. Dopo qualche giorno è stato ritrasferito in reparto e domenica 14 marzo è stato dimesso.
L'intervento rappresenta una sorta di 'battesimo del fuoco' per il nuovo Aortic Team multidisciplinare, riportano dall'ospedale. “Un modello organizzativo senza precedenti in Italia, dedicato al trattamento degli aneurismi e di tutte le problematiche dell'aorta lungo tutta la sua estensione, dalla valvola fino sua divisione nelle arterie iliache”, prosegue la nota. Grazie all'équipe dedicata, “per il paziente è ora possibile sottoporsi a Bergamo all'intera gamma degli interventi chirurgici per il trattamento dei pericolosi aneurismi”.
Gli aneurismi toracici possono originarsi in presenza di varie patologie, ricordano gli esperti: le sindromi di Marfan, Loeys-Dietz ed Ehlers-Danlos, altre malattie del tessuto connettivo, l'aterosclerosi e varie patologie infiammatorie o infettive. Sono fattori predisponenti anche ipertensione arteriosa, fumo, traumi e aorta bicuspide. Nel medio periodo, tutti gli aneurismi toracici tendono inevitabilmente alla rottura e la sopravvivenza a 5 anni di pazienti portatori di un aneurisma con diametro maggiore di 6 centimetri è inferiore al 10%. L'Aortic Team del Papa Giovanni ha l'obiettivo di “valutare collegialmente i casi complessi per poi definire e realizzare l'intervento più idoneo per ciascun paziente”.
“L'expertise medico-chirurgica, tecnica e infermieristica della Chirurgia vascolare, della Cardiochirurgia e dell'Anestesia e Rianimazione 2 offre un'ulteriore possibilità di trattamento per condizioni patologiche rare molto gravi”, ha dichiarato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell'ASST Papa Giovanni XXIII. “Il trattamento delle patologie cardiovascolari, dal periodo prenatale fino all'età pediatrica e adulta, è una tra le attività cliniche per il quale il nostro ospedale è un punto di riferimento nazionale e per la quale siamo conosciuti anche all'estero, tra i colleghi della comunità scientifica”.
Seguici sui Social