Smart working per i lavoratori fragili

Dal Comitato Vittime Sangue Infetto un sollecito per l’approvazione delle proposte di legge. Dal Comitato Lavoro Agile un’analisi sul potenziale risparmio dei costi per infortuni e malattie professionali

È passato più di un anno da quel 26 maggio 2023 in cui il disegno di legge “Disposizioni per la tutela dei lavoratori pubblici e privati che recano una condizione di fragilità e misure volte a incentivarne il lavoro agile, di iniziativa del Senatore Orfeo Mazzella (M5S), è stato assegnato alla 10ª Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente. La Commissione cui è stata assegnata la proposta era chiamata a esaminarla, discuterla, approvarla e sottoporla poi all’Aula, per il voto definitivo. Nulla di tutto questo però è ancora avvenuto, nonostante i solleciti e le mobilitazioni dei diretti interessati, ovvero i lavoratori fragili.

LA SITUAZIONE NORMATIVA ATTUALE

Il diritto allo smart working riconosciuto ai lavoratori fragili, introdotto alla luce dell’emergenza Covid-19 e oggetto, negli ultimi tre anni, di ripetute proroghe, è scaduto il 31 dicembre 2023 per i lavoratori del settore pubblico e il 31 marzo 2024 per i lavoratori del settore privato (come da proroga del cosiddetto DL Anticipi Decreto-Legge 18 ottobre 2023, n. 145, convertito con Legge 15 dicembre 2023, n. 191).

A oggi, nel settore pubblico l’autorizzazione allo smart working è affidata ai singoli dirigenti della PA, in base agli accordi individuali, per la “salvaguardia dei soggetti più esposti a situazioni di rischio per la salute”.

Nel comparto privato, invece, la disciplina del lavoro e, di conseguenza, quella relativa allo smart working, è demandata ai diversi contratti aziendali che, eventualmente, disciplinano i giorni di lavoro in presenza e quelli in cui il dipendente può lavorare da remoto.

L’ANALISI CONDOTTA DAL COMITATO LAVORO AGILE

Il “Comitato Lavoro Agile” è un gruppo spontaneo, nato per rappresentare le istanze e i diritti dei lavoratori fragili e caregiver, che ha realizzato – e sottoposto anche a Osservatorio Malattie Rare – una ricerca attraverso la quale far emergere che esistono virus respiratori, diversi dal virus SARS-CoV-2, ugualmente pericolosi per la salute dei fragili e quanto, alla luce di questo, sia fondamentale prevedere una tutela stabile per i lavoratori in condizioni di fragilità.

“Siamo in contatto – scrivono i rappresentanti del Comitato nella premessa della ricerca – con diversi altri gruppi, associazioni e alcuni sindacati che rappresentano anche loro i disabili e i lavoratori fragili per un totale di circa 20 mila persone; inoltre in questi ultimi mesi abbiamo definito alcuni contatti con diverse associazioni e gruppi europei di categoria che ci hanno già dato la loro disponibilità a sostenerci e lottare insieme per il medesimo obiettivo: il lavoro agile strutturale per i fragili/disabili”.

“Con questa ricerca – spiega il gruppo di lavoro – abbiamo dimostrato in maniera rigorosa, dettagliata e inconfutabile che l’impiego a tempo pieno dello smart working nella categoria dei soli lavoratori fragili può portare ad un notevole risparmio economico a seguito di un’importante diminuzione dei costi degli infortuni e delle malattie professionali. Parliamo di alcune centinaia di milioni di euro: per la precisione si va da un minimo di 242 milioni di euro ad un massimo di oltre 646 milioni di euro”.

Qui è disponibile il documento completo della ricerca del Comitato Lavoro Agile.

LA PROTESTA PIÙ RECENTE

Dopo la lettera aperta a Governo e Parlamentari del gruppo "Lavoratori fragili uniti", di cui avevamo dato notizia lo scorso novembre, un altro collettivo si è mobilitato per sollecitare le istituzioni a una rapida risoluzione delle criticità legate alla mancata tutela per i lavoratori fragili. Si tratta del Comitato Nazionale Vittime Sangue Infetto “Andrea Spinetti”, che opera su tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di difendere, in tutte le sedi, i diritti delle persone fragili e disabili danneggiate dal sangue infetto e dagli emoderivati.

“In tutta Italia – denuncia il Comitato – ci sono migliaia di lavoratori fragili, come già approfonditamente descritto nelle nostre precedenti comunicazioni a tutt’oggi in ascoltate. Dal 31 marzo 2024 il Governo e il Parlamento hanno lasciato i lavoratori fragili del privato senza alcuna tutela, mentre per i lavoratori fragili del pubblico è stata emanata una semplice Direttiva del 29/12/2023, delegandone l'applicazione alle singole amministrazioni”.

Rivolgiamo un preoccupato e accorato appello – prosegue il testo della lettera – all’urgente necessità di dedicare la vostra attenzione a due disegni di legge: al testo del Disegno di Legge n. 679 “Disposizioni per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici pubblici e privati che recano una condizione di fragilità e misure volte a incentivarne il lavoro” d'iniziativa dell’On. Senatore Mazzella, comunicato alla Presidenza il 27 aprile 2023 e Assegnato alla 10ª Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente il 26 maggio 2023; al testo del Disegno di Legge n. 1466 "Disposizioni per la tutela dei lavoratori affetti da patologie o stati clinici che determinano una condizione di fragilità", su iniziativa della Deputata On. Rita dalla Chiesa e presentata il 6 ottobre 2023, assegnata all'XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera in sede referente il 25 gennaio 2024”.

In rappresentanza di tutti i lavoratori fragili del settore pubblico e privato il Comitato Nazionale Vittime Sangue Infetto “Andrea Spinetti” chiede dunque che, quanto prima, che i due disegni di legge in argomento vengano assegnati e incardinati gli iter istruttori dei lavori della 10ª Commissione, al fine di poter addivenire, prima possibile, a una normativa puntuale e strutturale dei lavoratori che versano in condizione di fragilità, così come definiti dall’art. 1 del Disegno di Legge medesimo.

“Nelle more dell'approvazione di questi disegni di legge – chiosa il Comitato – si chiede che venga prorogato il lavoro agile per i lavoratori fragili del pubblico e del privato con un decreto legge emanato urgentemente o con un decreto interministeriale (Salute, Lavoro, Funzione Pubblica) prevedendo il cambio mansione per chi non può lavorare in modalità agile”.

Qui è possibile leggere il testo completo della lettera-appello inviata.

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