HIV sta per Virus da Immunodeficienza Umana, ed è l’agente eziologico dell’AIDS. Il virus distrugge le cellule del sangue che sono indispensabili per il corretto funzionamento del sistema immunitario, la cui funzione è di difendere l’organismo dalle malattie. AIDS è invece l’acronimo di Sindrome da Immunodeficienza Acquisita e si manifesta quando il sistema immunitario è talmente indebolito dall’HIV che l’individuo è soggetto a un gran numero di malattie o infezioni, denominate “opportunistiche”. I primi casi di malattia furono riportati nel 1981, l’anno successivo vennero stabilite le modalità di trasmissione e nell’85 entrò in commercio il Test HIV per scoprire il virus nel sangue, poi sostituito da uno più rapido nel 1991. Nei primi anni non esistevano terapie, poi, col tempo, le cose sono molto cambiate: le terapie sono nate e si sono evolute, tuttavia non esiste ancora né un vaccino per evitare il contagio né una cura per eliminare del tutto il virus.
Il codice di esenzione dell'infezione da HIV è 020 (Malattie croniche).

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In Italia, in 10 anni, oltre 80 neonati contagiati dalla madre

Firenze - Si celebra oggi, 1° dicembre, la Giornata Mondiale contro l’AIDS, istituita per accrescere la coscienza dell'epidemia mondiale della patologia dovuta alla diffusione del virus HIV. In questa Giornata arriva una notizia davvero inquietante che si sofferma sulla salute dei più piccoli. “In Italia, negli ultimi 10 anni, almeno 82 neonati hanno acquisito l’infezione da HIV dalla madre. Questi numeri rappresentano un inquietante campanello di allarme e indicano che in Italia non vi è adeguato counselling alle donne in gravidanza”. Lo rende noto il Professor Maurizio de Martino, Professore Ordinario di Pediatria dell’Università di Firenze, esponendo i dati del Registro Italiano per l’Infezione da HIV in Pediatria.

L’ultima giornata della XVI edizione della European AIDS Conference, tenutasi il 27 ottobre, ha posto il proprio focus sulle sfide epidemiologiche che sembrano mostrare un quadro invariato nell’Unione Europea e nell’Area Economica Europea, con 29.747 nuovi casi di HIV nel 2015 (6,3 persone su 100.000, rispetto alle 6,6 del 2006). “Osservando i dati, notiamo come i diversi Paesi applichino i vari strumenti di prevenzione e trattamento in modo molto differente, dalla diagnosi in poi. Il risultato è che la prevenzione e l’incidenza dell’HIV nella regione europea variano ampiamente: questa disomogeneità rappresenta la vera sfida per la futura risposta globale europea all’HIV”, dichiara Anastasia Pharris, esperta dell’HIV dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC).

Milano – Sono state presentate alla 16a European AIDS Conference le nuove linee guida europee per il trattamento degli adulti con infezione da HIV. “Gli esperti si sono concentrati sulla produzione di Linee guida complete e user friendly. Tutte le raccomandazioni sono basate sull’evidenza, quando disponibile, e sul parere di esperti nei rari casi in cui non erano disponibili prove adeguate”, ha spiegato Lene Ryom, docente presso l’Università di Copenaghen e Medical Assistant Coordinator delle Linee guida.

La Lombardia detiene il triste primato del più alto numero complessivo di casi di HIV tra le regioni italiane. In base agli ultimi dati disponibili, circa un terzo dei casi totali italiani (circa 23mila) sono stati diagnosticati in Lombardia, metà dei quali nell’area metropolitana di Milano. Ma il capoluogo lombardo, nel 2015, deteneva anche il primato di maggior numero di nuove infezioni da HIV, sei per 100mila abitanti italiani e 20 per 100mila abitanti stranieri.

Foster City (USA) – Gilead Sciences ha annunciato i risultati a 48 settimane di due studi di Fase III (Studi 1489 e 1490) che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di un’associazione a dose fissa di bictegravir (50 mg) (BIC) – un nuovo inibitore sperimentale dell’attività di strand transfer dell’integrasi (INSTI) – ed emtricitabina/tenofovir alafenamide (200/25 mg) (FTC/TAF) – un backbone a duplice NRTI – per il trattamento dell’infezione da HIV-1 negli adulti naïve al trattamento. Negli studi, tuttora in corso, BIC/FTC/TAF è risultato essere statisticamente non inferiore ai regimi contenenti dolutegravir (50 mg) (DTG) in combinazione con un backbone a duplice NRTI. I dati sono stati presentati in due recenti sessioni [MOAB01 e TUPDB02] del IX Congresso IAS di Parigi (Francia).

Beerse (Belgio) - Janssen-Cilag International NV (Janssen) ha annunciato che il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA) ha espresso Parere Positivo all’autorizzazione all’immissione in commercio per darunavir/cobicistat/emtricitabina/tenofovir alafenamide fumarato [D/C/F/TAF]), terapia combinata mono-compressa (STR), in unica somministrazione giornaliera, a base di darunavir. Se approvata, sarà l’unico regime STR a base di darunavir indicato per il trattamento dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1) in adulti e adolescenti di almeno 12 anni d’età e peso corporeo di almeno 40 kg, con impiego orientato sulla base dei risultati del test sul genotipo del virus.

Siena – Gilead Sciences ha annunciato il raggiungimento dell'endpoint primario in quattro studi di Fase III nel corso dei quali si sta valutando una combinazione a singola compressa contenente bictegravir (50 mg; BIC), un nuovo inibitore sperimentale dell’attività di strand transfer dell’integrasi (INSTI), insieme a emtricitabina/tenofovir alafenamide (200/25 mg; F/TAF), per il trattamento dell’infezione da HIV-1. Si tratta di un nuovo farmaco a base di TAF – il profarmaco di tenofovir (TFV), principio attivo presente in molti trattamenti consolidati per l’HIV, che ne consente l’accumulo all’interno delle cellule (concentrazioni 4 volte più elevate) limitandone la presenza nel flusso sanguigno (90% in meno di farmaco nel sangue), in grado quindi di ridurre la tossicità a livello dei reni e delle ossa nei pazienti con HIV.

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