L’indagine osservazionale real life mira ad analizzare l'impatto del trattamento con il farmaco nei pazienti affetti dai due sottotipi più comuni della patologia
Milano – L’azienda farmaceutica Kyowa Kirin ha presentato i primi risultati real life dello studio PROSPER al 5° Incontro Annuale del Congresso Mondiale dei Linfomi Cutanei a Pasadena, in California, da cui si evidenzia l’impatto positivo di mogamulizumab in pazienti con linfoma cutaneo a cellule T (CTCL), una forma rara, a volte grave e pericolosa per la vita, di linfoma non-Hodgkin.
Il CTCL rappresenta circa il 4% di tutti i casi di linfomi non-Hodgkin e fino all'80% di tutti i linfomi cutanei primari. Nella malattia avanzata, le cellule T maligne possono diffondersi al sistema linfatico, al sangue, al midollo osseo e agli organi interni. Pertanto, può avere un profondo impatto sulla qualità della vita legata alla salute e al benessere psicologico dei pazienti.
Lo studio PROSPER è un'indagine osservazionale prospettica condotta in sei paesi tra Europa, Nord America e Medio Oriente. Di questi, l’Italia è il Paese con più centri coinvolti nello studio, ben sei, in città quali Ancona, Bologna, Firenze, Milano e Roma (con 2 centri).
Con un follow-up fino a 50 settimane dall’inserimento dei pazienti nello studio, l’obiettivo dello studio è quello di analizzare l'impatto del farmaco nei pazienti con micosi fungoide (FM) e sindrome di Sézary (SS), i due sottotipi più noti di CTCL. Per analizzare i loro sintomi e la qualità della vita correlata alla salute (HRQoL), i ricercatori hanno raccolto informazioni da pazienti e caregiver sulla loro esperienza di trattamento.
In particolare, i ricercatori hanno analizzato i dati dei sintomi raccolti dai primi 20 pazienti coinvolti nello studio, otto con micosi fungoide e dodici con sindrome di Sézary durante le prime 16 settimane di terapia. Prima dell'inizio del trattamento, i pazienti hanno riportato un elevato carico di sintomi su una scala numerica da 1 a 10, tra cui prurito cutaneo (6,6), arrossamento cutaneo (6,2), desquamazione cutanea (5,9) e dolore cutaneo (4,0). Inoltre, più della metà dei pazienti ha riferito di avere problemi di sonno "frequentemente" o "ogni notte", mentre il 47% ha riferito difficoltà a regolare la temperatura corporea "frequentemente" o "sempre".
A quattro settimane dall'inizio del trattamento, è stato riportato un miglioramento di tutti i sintomi. Alla sedicesima settimana, la gravità dei sintomi è diminuita considerevolmente, con un netto miglioramento osservato nell'arrossamento della pelle (-2,9), seguito da prurito cutaneo (-2,7), desquamazione cutanea (-2,5) e dolore cutaneo (-2,2). In particolare, la percentuale di pazienti che hanno riferito problemi di sonno o difficoltà a regolare la temperatura corporea, "frequentemente" o "sempre", è diminuita a meno del 20%.
"Sappiamo che non solo i pazienti affetti da CTCL soffrono dello stress di una diagnosi di cancro, ma che questo stress è aggravato da lesioni visive e da vari livelli di disagio e affaticamento", afferma uno dei Principal Investigator dello studio, la Professoressa Julia Scarisbrick, dell'Università di Birmingham. “Lo studio PROSPER ci sta aiutando a comprendere meglio queste criticità e l'impatto che mogamulizumab può avere sui sintomi e sulla qualità della vita dei pazienti”.
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