Roma – E’ il progetto “Un tuffo nel futuro”, dedicato al nuoto e alla pratica dei tuffi e presentato dall’Associazione Emofilici di Bologna e Provincia, a meritare la donazione di 6.000 euro, messa a disposizione da Pfizer a conclusione della campagna “Miles for Haemophilia - your personal best”.

Solida interazione tra componente medica e sociale, grandi benefici dello sport scelto e entusiasmo che questa disciplina può generare sull’autostima dei pazienti emofilici, sono le caratteristiche che hanno convinto il board di esperti1, incaricato di giudicare i vari progetti pervenuti.
 
“Siamo molto soddisfatti e felici di questo risultato” – afferma Nicola Ceresi, Presidente dell’Associazione bolognese – “riteniamo importante riportare entusiasmo e interesse nella pratica del nuoto, sicuramente la più adatta ai pazienti emofilici, e abbinarla anche all’attività di tuffi, necessaria per imparare a conoscere il proprio corpo e avere una padronanza di tutte le sue parti per muoversi con armonia ed evitare uno scontro traumatico con l’acqua”.
 
Il progetto si propone di coinvolgere 25 pazienti suddivisi in due gruppi a seconda delle fasce di età: i pazienti più giovani potranno provare l’attività dei tuffi con il sostegno di istruttori qualificati, mentre entrambi i gruppi parteciperanno ad un corso di nuoto, 2 volte alla settimana per circa 8 mesi. Il percorso si concluderà con gare di nuoto tra coetanei, con in palio abbonamenti per continuare a frequentare la piscina. Un team multidisciplinare formato da medico, fisiatra, fisioterapista e psicologo affiancherà i pazienti per tutto il progetto, al fine di monitorarne i progressi e gli effetti dell’attività sportiva.
 
Si conclude così la prima edizione della campagna “Miles for Haemophilia - your personal best” promossa dalle Associazioni Pazienti FedEmo e Fondazione Paracelso, con il contributo incondizionato di Pfizer.
Avviata a metà maggio, la campagna ha riscosso grande successo, raccogliendo sui social con l’hashtag #kmxemofilia, oltre 17.000 chilometri, quattro volte l’obiettivo dei 4.000 chilometri predefiniti, necessari a sbloccare la donazione per finanziare il progetto vincitore tra quelli presentati dalle Associazioni Pazienti Emofilici.

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