LEA: il testo e la sintesi del decreto tariffe

Il rischio bocciatura sembra molto alto. I pazienti attendono l'aggiornamento dell'assistenza protesica e ambulatoriale ormai da 5 anni

Dopo il respingimento della bozza di Decreto presentato a febbraio dal Ministero della Salute alle Regioni, è da ieri nelle mani dei rappresentanti territoriali in Conferenza Stato-Regioni una nuova bozza dell’ormai ribattezzato “Decreto Tariffe, ovvero della normativa che andrebbe a rivedere le tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.

L’adozione di tale provvedimento – si legge nella comunicazione con cui la nuova bozza è stata trasmessa alle Regioni – consentirebbe l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore nazionale della specialistica ambulatoriale e del nuovo nomenclatore nazionale dell’assistenza protesica, dando così piena attuazione al DPCM LEA del 12 gennaio 2017, che ha definito i nuovi livelli essenziali di assistenza erogati dal servizio sanitario nazionale. Tale approvazione determinerà l’esigibilità, su tutto il territorio nazionale, delle prestazioni di nuova introduzione e il superamento delle disomogeneità assistenziali tra i cittadini, che potranno finalmente usufruire di prestazioni al passo con le acquisizioni medico-scientifiche.

Superato questo “scoglio” di approvazione, inoltre, si potrà poi procedere a un ulteriore aggiornamento dei LEA, allineandoli con quanto già approvato dalla Commissione LEA.

Si ricorda, tra l’altro, che per l’attuazione del DPCM LEA 2017, nella legge di stabilità 2016 sono stati stanziati, e già erogati dal 2016, 800 milioni di euro annui, di cui 380 milioni destinati specificamente al finanziamento dei nomenclatori della specialistica ambulatoriale e della protesica, che allo stato attuale non sono stati effettivamente impegnati dalle Regioni per lo scopo previsto per norma, in assenza del decreto tariffe.

Qui il testo del DECRETO trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. Insieme al Decreto sono stati trasmessi i seguenti documenti:
LA RELAZIONE TECNICA;
La RELAZIONE METODOLOGICA;
L'allegato dedicato alle tariffe delle prestazioni di SPECIALISTICA AMBULATORIALE;
L'allegato dedicato alle tariffe delle prestazioni di ASSISTENZA PROTESICA.

LE NOVITÀ DEL NUOVO NOMENCLATORE DELLA SPECIALISTICA AMBULATORIALE

Dal punto di vista metodologico, il nuovo Nomenclatore (NN) che sostituisce il Nomenclatore di cui al decreto ministeriale 22 luglio 1996 è originato dalle proposte formulate nel corso degli ultimi dieci anni dalle Regioni, dalle Società scientifiche e da soggetti ed enti operanti nell’ambito del SSN, relative all’inserimento di nuove prestazioni (la maggior parte delle quali rappresenta un trasferimento dal regime di Day-Hospital o Day-Surgery), alla modifica di prestazioni precedentemente incluse o alla soppressione di prestazioni ormai obsolete.

Il nuovo Nomenclatore della specialistica ambulatoriale – si legge nella relazione tecnica che accompagna la comunicazione inviata alle Regioni – contiene elementi di forte innovazione, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed escludendo prestazioni ormai obsolete. Si è tenuto conto che numerose procedure diagnostiche e terapeutiche, considerate nel 1996 quasi “sperimentali” o eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale.

Numericamente il nuovo Nomenclatore è costituito da 2.108 prestazioni, a fronte delle 1.702 comprese nella versione del 1996.

Il nomenclatore riporta, per ciascuna prestazione, il codice identificativo, la definizione, eventuali modalità di erogazione in relazione ai requisiti necessari a garantire la sicurezza del paziente, eventuali note riferite a condizioni di erogabilità o indicazioni per il medico, con l’intento di guidare la prescrizione verso una maggiore appropriatezza.

L’impatto economico previsto

L’impatto economico viene stimato attraverso la differenza tra il valore osservato delle prestazioni erogate nel 2018 e il valore simulato delle prestazioni erogabili dal SSN a seguito dell’introduzione del nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale e del corrispondente sistema tariffario. La fonte dei dati è costituita dal flusso informativo nazionale Tessera Sanitaria delle prestazioni ambulatoriali.

La relazione tecnica accompagnatoria del DPCM 2017 ha previsto che gli oneri aggiuntivi relativi all’adozione del nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale fossero contenuti entro i 425 milioni di euro, al lordo del ticket ed al netto della spesa già sostenuta da molte regioni.

A fronte di un incremento di spesa derivante dall’inserimento delle “nuove prestazioni” pari all’8,5% della spesa sostenuta complessivamente dalle quattro grandi regioni più avanti nel recepimento dei nuovi LEA (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana), si è stimato prudenzialmente un incremento di spesa per le nuove prestazioni pari al 9,5% nelle regioni meno avanzate e, senza considerare l’impatto dei maggiori ticket, si è pervenuti a stimare un impatto economico di 425 milioni di euro (su 893 milioni) che rappresenta la spesa connessa all’aggiornamento del nomenclatore a livello nazionale. Il calcolo degli importi è stato possibile dopo avere identificato e valorizzato per ogni regione le prestazioni riferite ai vecchi LEA e quelle incluse o assimilabili ai nuovi LEA, al netto delle prestazioni extra-LEA regionali.

A detti oneri di 425 mln di euro, sono stati aggiunti anche circa 20 mln di euro per l’adroterapia, per un totale di 445 mln di euro.

LE NOVITÀ DEL NUOVO NOMENCLATORE DELL’ASSISTENZA PROTESICA

In materia di ausili e protesi il Nomenclatore attualmente operativo è quello approvato con il DM n. 332 del 1999, che include, nell’Elenco 1, sia dispositivi su misura (quelli costruiti singolarmente sulla base della prescrizione medica per essere applicati ed utilizzati solo da un determinato paziente, secondo metodi che prevedono sempre la rilevazione di grafici, misure e/o calchi anche quando nella lavorazione sono utilizzate parti o componenti di serie) sia quelli in serie predisposti (quelli con caratteristiche polifunzionali costruiti con metodi di fabbricazione continua o in serie, che comunque necessitano di essere individuati e personalizzati tramite modifiche, successivamente adattati secondo la prescrizione del medico, per soddisfare una esigenza specifica del paziente cui sono destinati) e per entrambi sono previste le tariffe per la remunerazione dei fornitori.

Il nuovo Nomenclatore della protesica, anch’esso allineato al DPCM LEA 2017, interviene sulle precedenti definizioni stabilendo che si definiscono "su misura" i dispositivi fabbricati appositamente in base alla prescrizione redatta da un medico specialista.

Alla luce di questa revisione, nella nuova bozza è stato svolto un lavoro di transcodifica tra l’Elenco 1 dell’Allegato 5 della bozza del DPCM sui LEA del luglio 2016 «AUSILI SU MISURA» e successive modifiche e l’Elenco 1 dell’Allegato 1 della seconda parte del DM 332/99, ossia i dispositivi su misura. In particolare, sono stati omessi tutti i dispositivi fruibili con un intervento di personalizzazione, trasferiti negli Elenchi 2a, 2b e 2c dell’Allegato 5 nel nuovo DPCM LEA.

È stata esclusa, inoltre, da ogni Elenco del Nomenclatore la classe degli ausili per la terapia dell’ernia (ausili addominali) e sono state, invece, incluse quelle degli ausili per la terapia circolatoria e un gruppo di dispositivi per l’adattamento della casa e altri ambienti.

L’impatto economico previsto

In assenza di un flusso informativo a livello nazionale che potesse consentire una stima puntuale e complessiva della spesa regionale, dieci Regioni e una Provincia Autonoma (Val d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Molise, Sardegna) hanno reso disponibili i propri dati di consumo di prodotti per l’anno 2014, con una rappresentazione di circa il 50% della popolazione italiana.

A gennaio 2021 a seguito di una richiesta al coordinamento delle regioni è partita una campagna di aggiornamento dati con i consumi e i valori della protesica per l’anno 2019. A tale aggiornamento hanno partecipato tutte le regioni e province autonome ad eccezione delle regioni: Abruzzo, Campania e Calabria che, presentando dati parziali, si è ritenuto opportuno non considerare.

A partire da questi dati, è stata realizzata una stima dell’impatto atteso a livello nazionale, non potendo approfondire la composizione della spesa per gli ausili protesici per ciascuna delle realtà regionali.

Considerando che la popolazione afferente alle Regioni monitorate è pari al 85,1% del totale della popolazione nazionale, l’impatto stimato per l’intero nomenclatore è pari a 180,6 milioni di euro, con una maggiore spesa di +23,4 milioni di euro rispetto ai 157,3 milioni di euro del Previgente Nomenclatore.

In conclusione l’impatto complessivo della proposta tariffaria risulta pari a 379,2 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e a euro 23,4 milioni per la protesica, per un totale di 402,6 milioni di euro.

L’OPERATIVITÀ DELLE NUOVE MISURE

Ai sensi di quanto previsto dal comma 1 dell’Art. 5 della bozza di Decreto, le disposizioni elencate dovrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2024.

I TEMPI DELLA DISCUSSIONE

In fase di trasmissione alla Conferenza Stato-Regioni, la discussione della bozza di Decreto era stata calendarizzata per la plenaria del 28 settembre. In seguito il punto è stato depennato dall'ordine del giorno, senza ulteriori indicazioni sull'eventuale nuova data prevista per la votazione.

 

Leggi anche:

Nuovi LEA: attesa approvazione decreto. La paura dell’ennesimo rinvio

 

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