Lisa Noja e Valentina Tomirotti - Manifesto per accessibilità agli eventi

Lisa Noja: “Questo Manifesto non intende proporsi con intenti polemici o ostili, ma anzi con il desiderio di fare squadra insieme”

I concerti, gli spettacoli teatrali, le gare sportive e tutti gli eventi dal vivo sono scambi di energia, esplosioni di gioia, condivisione di emozioni. Sono un viaggio in cui, per qualche ora, ciascuno partecipa a un’esperienza irripetibile che unifica corpi e spiriti. Ma oggi, in Italia, un confine invalicabile impedisce a una parte del pubblico di vivere appieno questa esperienza. È il confine che separa le persone con disabilità da tutti gli altri. Nel momento in cui acquistano il biglietto per l’evento. Nel momento in cui accedono agli spazi dedicati. Nel momento in cui si spengono le luci e comincia la magia. In tutti quei momenti, le persone con disabilità vivono in un mondo a parte. Così l’esperienza più unificante che ci sia si trasforma in un vissuto segregante e colmo di solitudine. Noi crediamo che quel confine non sia più tollerabile.

Sono queste le premesse da cui è partita la petizione lanciata qualche settimana fa da Comitato per i Concerti inclusivi, cui si accompagna il primo Manifesto per eventi dal vivo accessibili”, una dichiarazione collettiva per il diritto delle persone con disabilità a vivere appieno, come tutti, gli eventi live in modo positivo e alla pari.

LA SITUAZIONE ITALIANA

Posti limitati, aree recintate distanti decine di metri dal palco, obbligo a vivere gli spettacoli solo con un accompagnatore, scarsa accessibilità degli spazi: lesperienza degli eventi dal vivo, che di per sé dovrebbe essere sinonimo di gioia, energia e grande condivisione, per le persone con disabilità rappresenta perlopiù un momento di solitudine e segregazione. La rilevazione non emerge solo dai promotori del Manifesto, non a caso qualche mese fa anche OMaR aveva raccolto l’appello di Silvia Stoyanova, la giovane milanese esclusa dal concerto della popstar Taylor Swift, nonostante il regolare acquisto di un biglietto.

IL COMITATO PER I CONCERTI INCLUSIVI

Nato da un’aggregazione spontanea, il Comitato per i Concerti inclusivi è formato da Lisa Noja, Avvocata e Consigliera regionale in Lombardia, Valentina Tomirotti, Giornalista e attivista disability, Riccardo Di Lella, Candidato sindaco Comune di Fenegrò (CO), Serena Tummino, Assistente social media Parlamento europeo in Italia e Marina Cuollo, Scrittrice e Consulente Diversity & Inclusion.

“Le persone con disabilità sono membri della famiglia umana, – sottolineano i promotori – con i medesimi diritti inviolabili riconosciuti a tutti gli individui dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, incluso quello a “prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti”. Il riconoscimento formale di tali diritti non è sufficiente. Come sottolineano la nostra Costituzione e la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, abbiamo tutti la responsabilità di eliminare fattivamente le barriere che impediscono alle persone con disabilità la partecipazione effettiva alla vita culturale. Quindi, da oggi, noi impiegheremo le nostre energie per garantire alle persone con disabilità il diritto concreto a vivere concerti, spettacoli teatrali, gare sportive e tutti gli eventi dal vivo come chiunque”.

“Da molti anni – ha commentato Lisa Noja, Avvocata e Consigliera regionale – desideravo promuovere un documento concreto per migliorare l’esperienza dei concerti per tutte le persone con disabilità che come me desiderano vivere appieno, con gli amici, la loro passione per la musica, per lo sport o per il teatro. Sono felice del risultato di questo Manifesto, che non intende proporsi con intenti polemici o ostili, ma anzi con il desiderio di fare squadra insieme, in tanti, tra persone con disabilità, amici, associazioni, aziende, artisti e istituzioni affinché tutti possano godere al massimo della gioia immensa, liberatoria e collettiva degli eventi live”.

“Ho aderito al Manifesto Live For All – ha aggiunto Valentina Tomirotti, Giornalista e Attivista disability –perché la musica non deve avere barriere di alcun tipo e deve essere un mezzo di comunicazione che può accomunare davvero tutti”.

IL MANIFESTO E LA PETIZIONE

Scritto a seguito di un confronto durato circa 2 mesi, il Manifesto si compone di 5 obiettivi concreti finalizzati a ridurre i fattori che a oggi rendono l’esperienza dei “Live” non egualitaria per le persone con disabilità:

  1. Prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click”, per pre-ordinare e acquistare attraverso gli stessi canali riservati al resto del pubblico, non necessariamente prevedendo una gratuità, ma un costo commisurato alle condizioni di accesso e differenziato in base alla collocazione del posto, come per tutti gli altri;
  2. Numeri democratici”, per far sì che i posti accessibili alle persone con disabilità siano il massimo possibile, in congruità con la disponibilità complessiva;
  3. Posti adeguati” per garantire visibilità e fruibilità piene affinché ogni spettatore possa godere dell’esperienza del live nella misura più estesa possibile, nel rispetto delle esigenze di sicurezza;
  4. Basta segregazioni” per permettere alle persone con disabilità di godere degli eventi dal vivo con il proprio gruppo di amici e non in “aree dedicate”, separate e discriminatorie;
  5. Nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture”, per agevolare i processi di ripensamento dei principi di progettazione delle strutture destinate ai live secondo i principi della progettazione universale, con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità.

I primi a rispondere alla chiamata del Manifesto sono stati Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura e Martina Riva, Assessora a Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano, che hanno espresso l’intenzione di aprire un tavolo di confronto con i gestori degli spazi aperti e chiusi per rendere concerti e altri eventi di spettacolo dal vivo concretamente accessibili, trovando nuovi punti di coerenza tra norme di sicurezza e misure che consentano di attuare l’accessibilità secondo i principi di inclusione, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Il Manifesto, pubblicato sotto forma di petizione su change.org si apre ora all’adesione di tutti, privati cittadini, associazioni di persone con disabilità e loro familiari, enti, cooperative sociali, istituzioni e soprattutto artisti sensibili a queste istanze, con l’obiettivo di avere l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori e uniformare l’esperienza degli eventi dal vivo.

 

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