Ausili su misura e di serie: nei nuovi LEA la protesica si aggiorna secondo i nuovi bisogni

La bozza di DPCM per l’aggiornamento dei LEA amplia il nomenclatore protesico: più dispositivi, più chiarezza, maggiore accessibilità per le persone con disabilità

Il campo dell’assistenza protesica è uno dei più tecnici e delicati del sistema sanitario pubblico, e richiede aggiornamenti continui per stare al passo con l’evoluzione tecnologica e con le reali esigenze delle persone con disabilità. Nella bozza non ufficiale dello schema di DPCM per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), attualmente in fase di concertazione istituzionale, trova spazio un intervento strutturato sull’allegato 5 del DPCM 12 gennaio 2017, dedicato ad ausili su misura e di serie (elenchi 1, 2A e 2B).

UN IMPIANTO DA AGGIORNARE: LIMITI E NODI DEL DPCM 2017

Il nomenclatore protesico del 2017, approvato definitivamente lo scorso dicembre 2024, pur segnando una svolta rispetto alla normativa precedente, ha lasciato in sospeso criticità rilevanti: alcuni dispositivi precedentemente previsti erano scomparsi, le descrizioni risultavano in alcuni casi incomplete, e mancava una corrispondenza aggiornata con il Regolamento europeo 2017/745 sui dispositivi medici. Queste carenze hanno generato difformità applicative tra le Regioni, con ricadute su accessibilità, qualità e uniformità delle prestazioni.

LE MODIFICHE PROPOSTE: PRECISIONE E INCLUSIVITÀ

La nuova bozza interviene su più fronti. Per quanto riguarda l’elenco 1 (ausili su misura), viene aggiornata la definizione stessa di “su misura”, che ora si rifà in modo esplicito al Regolamento europeo del 2017: un dispositivo è tale solo se realizzato espressamente per un determinato paziente sulla base di una prescrizione scritta e sotto la responsabilità del professionista sanitario, e non se semplicemente adattato a posteriori.

Accanto a questa precisazione normativa, vengono introdotti aggiornamenti distribuiti su diversi livelli:
modifiche di denominazione, descrizione e codici (fogli C1.1, C1.2, C1.3);
eliminazioni di voci obsolete o ridondanti (foglio C1.4);
• inserimento di nuovi ausili, non presenti nel precedente elenco ma già impiegati nella pratica clinica (foglio C1).

Per l’elenco 2B (ausili di serie pronti per l’uso), è prevista una semplificazione e aggiornamento delle descrizioni, l’inserimento di dispositivi come la sveglia tattile o parlante, modelli aggiornati di bastoni bianchi per non vedenti e materassi antidecubito con tecnologie avanzate.


EROGAZIONE, PERSONALIZZAZIONE E COSTI ACCESSORI

Una parte rilevante dell’intervento riguarda le modalità di erogazione degli ausili, spesso fonte di criticità e disomogeneità tra territori. La bozza di DPCM chiarisce che l’adattamento di un ausilio di serie — cioè la sua trasformazione in dispositivo individualizzato — può avvenire esclusivamente sulla base di una prescrizione specialistica, e deve essere realizzato da personale abilitato, nell’ambito delle procedure di gara pubblica. Questo passaggio è fondamentale per assicurare il rispetto delle indicazioni cliniche e garantire l’adeguatezza tecnica dell’ausilio.

Allo stesso tempo, viene affrontato il tema della personalizzazione non prevista dai LEA: se il paziente necessita di un dispositivo con caratteristiche strutturali, funzionali o anche estetiche diverse da quelle riconosciute a livello essenziale, è possibile comunque procedere alla fornitura, ma solo previa autorizzazione dell’ASL. In questi casi, la differenza di costo rispetto alla versione standard rimane a carico dell’assistito. Si tratta di una previsione che punta a bilanciare la flessibilità necessaria per rispondere a esigenze specifiche con l’esigenza di tutela dell’equità e della sostenibilità del sistema sanitario.

DESTINATARI E DEFINIZIONI AGGIORNATE

Viene inoltre aggiornata la platea dei beneficiari (art. 18), che comprende:
• persone con invalidità civile, di guerra o per servizio;
ciechi e ipovedenti gravi, sordi;
minori con disabilità gravi;
• pazienti con patologie evolutive o degenerative;
chi ha presentato domanda di invalidità con menomazioni rilevanti già accertate.

Viene confermata l’articolazione in tre macro-elenchi:
Elenco 1: protesi e ortesi su misura (costruite da professionisti sanitari), con relative manutenzioni;
Elenco 2A: ausili di serie che richiedono applicazione da parte di un professionista;
Elenco 2B: ausili di serie pronti per l’uso, accessibili direttamente all’assistito.

L’ITER APPROVATIVO: I PASSAGGI ANCORA DA COMPIERE

Per diventare effettivo, anche questo aggiornamento dovrà completare l’intero percorso previsto per i provvedimenti di natura regolamentare. Dopo la stesura da parte del Ministero della Salute, la bozza viene trasmessa al Ministero dell’Economia e delle Finanze, incaricato di valutarne l’impatto finanziario. In seguito, il testo approda in Conferenza Stato-Regioni, dove deve essere raggiunta un’intesa formale tra Governo e autonomie locali. Il passaggio successivo è l’invio alle Commissioni parlamentari competenti, che sono chiamate a esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante. Solo al termine di questo iter il decreto potrà essere firmato dal Presidente del Consiglio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed entrare in vigore, rendendo operative le modifiche previste anche in ambito protesico.

 

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