Noja (IV): “I lavoratori fragili, immunodepressi o non vaccinabili vanno tutelati con smart-working e giustificazione delle assenze”. Ciancaleoni “Tutti gli altri si vaccinino”
Il 70,88% della popolazione over 12 risulta vaccinata, fortunatamente. Tuttavia esiste una fetta di popolazione che effettivamente risulta non vaccinabile. Non siamo in grado di fornire una stima numerica, perché nella maggior parte dei casi si tratta di situazioni che vanno valutate caso per caso, soprattutto in presenza di pluripatologie. In linea, tra l’altro, con quanto previsto dalla Circolare 0035309-04/08/2021 del Ministero della Salute la oggetto “Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19”.
Attualmente la Certificazione verde COVID-19 non è richiesta ai bambini esclusi per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica, mentre è obbligatoria per tutti gli altri, almeno per poter accedere a ristoranti, bar e spettacoli al chiuso, congressi, sagre fiere (e a tutte le attività elencate nel Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021).
Escluse dalle prescrizioni sono solo le persone dichiarate non vaccinabili. Si attendeva, da parte del Ministero, una lista di patologie “sensibili”, fermo restando che con tutta probabilità la valutazione dovrà comunque essere fatta caso per caso dal curante, entro la prima metà di agosto. Ad oggi però i dubbi non sono stati fugati e attualmente la Certificazione verde COVID-19 non è richiesta ai bambini esclusi per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica, per i quali verrà creata una Certificazione digitale dedicata, operativa a partire dal 30 settembre. In questa seconda categoria rientrano anche le persone affette da diverse patologie, tra cui gli immunodepressi e coloro che soffrono di gravi allergie ai farmaci o al cibo. Finché la certificazione digitale alternativa non sarà disponibile, possono essere utilizzate quelle rilasciate in formato cartaceo.
Nessuna specifica ulteriore su chi debba effettivamente rilasciare le certificazioni.
“Il nostro sportello legale ha ricevuto migliaia di domande su questo tema – spiega Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttrice dell’Osservatorio Malattie Rare – spesso pazienti con patologie rare, ma non solo. Un chiarimento sarebbe davvero necessario, così da poter da una parte tutelare massimamente chi effettivamente non può vaccinarsi, e dall'altra dissipare i dubbi che portano molti a procrastinare. Tutti quelli che possono vaccinarsi, anche tra chi ha una patologia, devono farlo: per tutelare se stessi, vista la condizione di fragilità, e per gli altri. Una maggiore chiarezza aiuterebbe le molte persone con patologia che oggi sono incerte ad intraprendere la strada del vaccino.”
Il tempo stringe, entro il 23 settembre il DL 105/2021 deve diventare legge a tutti gli effetti. Sarebbe opportuno che la norma fosse completa e considerasse tutte le tutele necessarie alle persone più fragili. Non solo rispetto alla mera vaccinazione, ma a tutte le conseguenze dell’impossibilità di farlo.
Aggiornamento - SCADENZA CERTIFICAZIONE DI NON VACCINABILITÀ PROROGATA AL 30 NOVEMBRE 2021 LA VALIDITÀ DELLE CERTIFICAZIONI
La tanto attesa procedura di automatizzazione, nonché d’informatizzazione, della procedura per ottenere la certificazione alternativa al Green Pass – destinata a coloro che, per problemi di salute, non possono ricevere la vaccinazione – non è arrivata. Il Ministero della Salute, con Circolare 0043366-25/09/2021, infatti, ha posticipato la scadenza ultima delle certificazioni di non vaccinabilità dal 30 settembre al 30 novembre 2021. Vi invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato "Esenzione vaccino Covi-19, prorogata al 30 novembre la validità delle certificazioni".
IL MONDO DELLA SCUOLA
Per il mondo della scuola sono state pubblicate nei giorni scorsi sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità le “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)”, realizzate, tra gli altri, in collaborazione con il Ministero della Salute.
All’interno si trovano riprese moltissime delle misure già messe in campo per l’anno scolastico 2020/2021, con qualche “alleggerimento” e possibilità di deroga. Nonostante il gran parlare che si è fatto sulla sospensione dell’uso della mascherina in classe, infatti, nelle Indicazioni è inserito l’obbligo di uso mascherine in posizione statica, con possibilità di deroga alle disposizioni per le classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione in corso di validità. L’eccezione, dunque, è affidata alla valutazione dei singoli istituti scolastici, nel pieno rispetto, fortunatamente, della tutela degli studenti più fragili.
A completamento di tale piano strategico – si legge all’interno delle Indicazioni – si renderà disponibile un documento operativo sulla gestione dei casi e focolai di COVID-19 nelle scuole al fine fornire elementi utili per l’analisi e la gestione del rischio di contagio in tutte le attività all’ambito scolastico. La pianificazione, dunque, non è ancora completa.
Aggiornamento - TEST MOLECOLARI SALIVARI PER IL GREEN PASS IN AMBITO SCOLASTICO
Con la Circolare 0043105-24/09/2021 ("Aggiornamento delle indicazioni sull’impiego dei test salivari per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2, con particolare riferimento al monitoraggio della circolazione virale in ambito scolastico") il Ministero della Salute ha precisato che, al fine di evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali, impiegati nel monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico, i test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, potranno essere considerati un'opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, e di conseguenza consentire l'accesso agli edifici, esclusivamente:
- in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico)
oppure
- nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico,
- per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio,
- in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo.
Resta in ogni caso valida - sottolinea la Circolare - la priorità di svolgimento, ove possibile, di test molecolare orofaringeo e nasofraingeo.
IL MONDO DEL LAVORO
Sulle preoccupazioni legate al mondo del lavoro, e ai lavoratori fragili in particolare, è intervenuta anche l’On. Lisa Noja, Gruppo Parlamentare “Italia Viva”: “La conversione del decreto sul green pass sarebbe l’occasione per prorogare alcune fondamentali misure a favore dei lavoratori fragili, immunodepressi o con patologie incompatibili con la vaccinazione e, in generale, più a rischio di fronte ad un’infezione da Covid-19. Per questo abbiamo presentato emendamenti per estendere fino alla fine dell’anno sia la possibilità di smart working per i lavoratori fragili, sia la misura - attualmente scaduta - che consente, a chi tra loro svolga lavori incompatibili con la modalità agile, di fruire di assenze dal servizio equiparate al ricovero ospedaliero. Ci rammarichiamo molto che attualmente il Governo abbia espresso parere sfavorevole a queste proposte emendative, per mancanza di coperture economiche. Apprezziamo le rassicurazioni date sul fatto che sarà presto trovata una soluzione, ma insistiamo perché si provveda subito, reperendo le risorse necessarie per garantire le doverose tutele a chi si trova in una condizione di maggiore vulnerabilità.”
“Diversamente rischieremo dinanzi alle nuove varianti, più contagiose, di esporre i lavoratori fragili e non vaccinabili ad un rischio di infezione elevato, che diventa ancora più concreto in mancanza dell’obbligo del green pass sui posti di lavoro. – conclude Noja- Su questa questione, che riguarda il diritto alla salute dei lavoratori più vulnerabili, continueremo a insistere con fermezza e senza sosta e confidiamo nella tempestività dell’intervento dell’esecutivo, certi dell’attenzione di tutto il Governo, a partire dal Ministro del Lavoro”.
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