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AIFA

Laddove non sarà possibile attingere al Fondo, l’Agenzia individua degli strumenti alternativi

Lo scorso 11 novembre, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), attraverso propria comunicazione, ha reso nota la sospensione temporanea per l’accesso al Fondo 5%, introdotto dalla legge n. 326/2003 - art. 48, comma 19, lett. a). Questo Fondo, sostenuto da un contributo pari al 5% delle spese promozionali delle aziende farmaceutiche, è dedicato per il 50% all’impiego di farmaci orfani per le malattie rare e di medicinali che rappresentano una speranza di cura, in attesa della commercializzazione, per particolari e gravi patologie.

Farmaci: approvazione europea

C’è ancora bisogno di tanta ricerca: solo l’1,6% delle patologie rare ha oggi una terapia specifica

Se nel corso della VI Edizione dell’Orphan Drug Day – organizzato da Osservatorio Malattie Rare con il contributo non condizionato di Chiesi Global Rare Diseases Italia, Janssen, Kyowa Kirin, PTC Therapeutics, Recordati Rare Diseases, Sanofi Genzyme, Takeda e Vertex – per quanto riguarda l’applicazione del Testo Unico Malattie Rare sono state soprattutto rilevate delle opportunità da cogliere, le modifiche date ormai per imminenti al Regolamento Europeo sui Farmaci Orfani destano qualche motivo di preoccupazione o almeno di cautela. Se da una parte è innegabile che il Regolamento CE 141/2000, una norma nata ormai 20 anni fa, vada aggiornata alla luce dei progressi scientifici e dell’esperienza accumulata, è d’altra parte vero che così facendo si va a toccare una norma che, in ogni caso, funziona bene e ha prodotto ottimi risultati. Questo Regolamento è infatti nato allo scopo di incentivare la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di farmaci per malattie rare, che proprio per il fatto di avere un numero basso di destinatari non sarebbero stati altrimenti attrattivi per il mercato. È stato grazie anche agli incentivi fiscali e alle procedure semplificate previsti da questo Regolamento, nonché alla esclusività di mercato per 10 anni, se in 20 anni – dal 2000 al 2020 – sono stati autorizzati oltre 190 differenti farmaci orfani per un totale di 133 diverse malattie rare. Si tratta di un numero certamente alto ma che, comunque, ad oggi copre solo l’1,6% delle quasi 8.000 patologie rare note.

Orphan Drug Day 2021

Per l’Italia la grande novità è il Testo Unico Malattie Rare, ma già nella Legge di Bilancio potrebbero esserci delle opportunità da cogliere

Roma – Per il mondo delle malattie rare questo è un periodo di grande fermento, sia a livello nazionale che europeo. I cambiamenti investono sia l’ambito scientifico, dove guadagnano spazio terapie sempre più personalizzate e innovative, basate sulla genomica, l’editing genetico e le CAR-T, ma riguardano anche l’ambito normativo e organizzativo: nuove leggi vengono approvate e, al tempo stesso, quelle esistenti vengono riviste nel tentativo di adeguarle ad alcuni scenari mutati, in parte anche a causa dell’impatto che la pandemia ha avuto sui sistemi sanitari. L’Italia, Paese in cui ci sono almeno 2 milioni di persone con malattie e tumori rari, è immersa in questo scenario. Pochi giorni fa è stato approvato dal Parlamento il Testo Unico Malattie Rare, la prima vera legge sulla materia dopo anni e anni di decreti ministeriali, e, al tempo stesso, sul nostro Paese ricadranno gli effetti del processo di revisione del Regolamento Europeo sui Farmaci Orfani. Effetti che certamente rispondono a delle esigenze ma che possono comportare anche delle difficoltà o, secondo le decisioni che verranno prese, anche dei veri e propri pericoli ai quali essere preparati. Analizzare e prevedere opportunità e difficolta per cogliere le prime e minimizzare le seconde è il lavoro che è stato fatto questa mattina nel corso della VI Edizione dell’Orphan Drug Day, organizzato da Osservatorio Malattie Rare con il contributo non condizionato di Chiesi Global Rare Diseases Italia, Janssen, Kyowa Kirin, PTC Therapeutics, Recordati Rare Diseases, Sanofi Genzyme, Takeda e Vertex.

Farmaci

Il farmaco è una nuova formulazione orale del principio attivo budesonide

Le società Calliditas Therapeutics e STADA Arzneimittel hanno annunciato di aver stipulato un accordo di licenza per registrare e commercializzare un nuovo candidato farmaco per il trattamento della nefropatia da immunoglobulina A (IgAN), malattia renale cronica autoimmune, negli Stati dell'Area Economica Europea (EEA), in Svizzera e nel Regno Unito.

Farmaci

Il farmaco è indicato per il difetto di crescita causato dalla patologia

Roma – Importanti novità per i bambini affetti da sindrome di Noonan: il farmaco a base di somatropina (GH, ormone della crescita) liquida (Norditropin®) è stato approvato per il trattamento del deficit staturale secondario alla malattia. La sindrome di Noonan è una malattia genetica rara che si stima colpisca un neonato ogni 1.000-2.500 nati vivi, anche se spesso non viene diagnosticata. È stata descritta per la prima volta nel 1963, e rientra nelle sindromi neuro-cardio-facio-cutanee (NCFC) familiari conosciute come RASopatie, ovvero un gruppo di malattie dello sviluppo causate da mutazioni genetiche che influiscono profondamente sullo sviluppo embrionale, degli organi, del sistema nervoso e sulla crescita.

Neuromielite ottica

Il farmaco è un anticorpo progettato per bloccare gli effetti infiammatori del recettore dell'interleuchina-6

Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato l’autorizzazione all'immissione in commercio del farmaco satralizumab (nome commerciale Enspryng) per il trattamento dei disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età, positivi agli anticorpi anti-acquaporina-4 (AQP4-IgG).

Agenzia Europea per i Medicinali

L’Agenzia europea ha raccomandato l’approvazione del farmaco come terapia di mantenimento in prima linea

Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso un parere positivo raccomandando l’approvazione di avelumab come monoterapia nel trattamento di mantenimento in prima linea dei pazienti adulti con carcinoma uroteliale (UC) localmente avanzato o metastatico liberi da progressione a seguito di chemioterapia a base di platino. Il parere positivo del CHMP sarà ora riesaminato dalla Commissione Europea, la cui decisione è attesa a inizio 2021.

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