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Tra i temi cardine dell’evento la centralità dell’approccio multidisciplinare e l’importanza del sostegno alla ricerca scientifica

Si è aperto giovedì 16 novembre presso l’NH Milano Congress Centre di Assago il X Congresso nazionale di ItaNET, associazione da lungo tempo dedita a promuovere un’adeguata informazione sui tumori neuroendocrini (NET). E non solo. Le parole del Presidente di ItaNETil professor Francesco Panzuto, Coordinatore del Centro di Eccellenza ENETS dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Sant’Andrea” di Roma, riassumono i principali obiettivi che l’Associazione si pone e che il programma del congresso - conclusosi il 17 novembre - ha brillantemente raggiunto (clicca qui o sull’immagine dell’articolo per guardare l’intervista-video al prof. Panzuto).

Il primo punto all’ordine del giorno è stato favorire l’incontro di tutte le discipline e le specialità mediche coinvolte nella gestione del paziente affetto da NET: dai biologi ai farmacisti, fino agli infermieri, agli psicologi e ai tecnici di radiologia medica, senza dimenticare chirurghi, anatomo-patologi, endocrinologi, gastroenterologi, oncologi, radioterapisti ed esperti di medicina nucleare. I tumori neuroendocrini sono tumori rari ed eterogenei sia sotto il profilo molecolare che patofisiologico e, di conseguenza, richiedono un approccio plurale. “La multidisciplinarietà non consiste nello stare semplicemente tutti insieme ma nell’offrire al malato il meglio delle cure possibili”, afferma Panzuto. “Occorre mettere da parte le proprie individualità per scoprire le priorità nella gestione del paziente e garantirgli ciò di cui ha più bisogno”.

Il Congresso ItaNET ha rappresentato una proficua occasione di discussione sulle terapie più innovative e sulle nuove opportunità di cura per i NET, coinvolgendo anche i pazienti, imprescindibili voci di confronto su tantissimi aspetti. “Lavoriamo da anni insieme all’associazione NET Italy e durante il convengo abbiamo organizzato un momento di ascolto diretto dei bisogni e delle necessità dei pazienti”, prosegue Panzuto, che ricorda anche l’impegno per la ricerca, con l’assegnazione di grant ai progetti più meritevoli di giovani medici e ricercatori. “ItaNET crede nell’estrema importanza di sostenere la ricerca e favorire la collaborazione tra tutti”, conclude Panzuto. La costituzione di un registro italiano dei NET, giunto ormai a quasi 2000 casi, è un esempio pratico dell’opportunità di fare rete per migliorare il percorso terapeutico e la qualità di vita dei pazienti.

 

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