La diagnosi preimpianto effettuata all’European Hospital di Roma
Roma - La malattia di Niemman-Pick è una rara e grave malattia metabolica di origine genetica, per la quale ad oggi non esiste una terapia. Per questo motivo chi sa di essere portatore sano della patologia si trova spesso a rinunciare ad avere dei figli. Da oggi però si accende una nuova speranza: nascerà, infatti, tra pochi mesi il primo bambino concepito grazie a tecniche di procreazione medicalmente assistita con diagnosi pre-impianto per questa patologia.
I genitori, entrambi portatori del gene mutato responsabile della malattia, hanno potuto accedere alla diagnosi pre-impianto degli embrioni concepiti in provetta presso l’European Hospital di Roma.
“ I genitori si sono rivolti a noi - spiega Ermanno Greco, responsabile del centro di biologia e medicina della riproduzione della struttura ospedaliera, ai microfoni del Corriere della Sera - perché non si ritenevano in grado di sostenere psicologicamente la sofferenza legata alla nascita di un bambino malato che non avrebbe goduto né di salute né di qualità di vita accettabile. A nostra conoscenza non esistono precedenti pubblicati di gravidanze normali da genitori con Niemann-Pick ottenute attraverso la selezione degli embrioni”.
La diagnosi pre -impianto era stata vietata dalla Legge 40 sulla procreazione assistita, ma poi legittimata nel 2009 con una sentenza della Corte Costituzionale e infine confermata dalla Corte europea dei Diritti umani all’inizio dell’anno, in seguito alla vicenda di una coppia in cui entrambi i genitori erano portatori di Fibrosi Cistica.
In Italia sono in molti a non essere ancora convinti della liceità di questo tipo di diagnosi sugli embrioni, ma per i portatori sani di malattie genetiche questo è l’unica speranza di mettere al mondo dei bambini non affetti da patologie gravi o gravissime.
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