L'organizzazione radicale ricorda i ritardi e la lesione dei diritti dei disabili. Malati rari doppiamente penalizzati
Le persone con disabilità devono vedere riconosciuti i propri diritti. Per questo l'Associazione “Luca Coscioni” ha indirizzato una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Filomena Gallo, avvocato e segretario dell'organizzazione, ha ricordato al segretario del Partito democratico quanto sia necessario arrivare a un rapido aggiornamento del Nomenclatore tariffario. Un ritardo già messo nero su bianche in altre comunicazioni con la presidenza del Consiglio dei Ministri e con il ministero della Salute e in una dettagliata diffida notificata qualche mese fa. Atto prodromico a un eventuale ricorso di fronte al Tribunale amministrativo.
I dirigenti della Luca Coscioni sono chiari: “Come già sollecitato numerose volte nel nostro Paese è ormai urgente modificare il Nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili, fermo al 1999, affinché, come accade in tutti i paesi civili, si possa scegliere in libertà il dispositivo più congeniale alle proprie esigenze in base ad un Repertorio. Questa scelta potrà essere graduale ma si rende assolutamente necessaria”. “Pertanto – concludono la Gallo e gli altri esponenti dell'associazione - vi chiediamo di accogliere le nostre istanze, affinché anche in Italia le persone portatrici di disabilità abbiano piena affermazione di libertà e diritti”.
Non è possibile sapere se Matteo Renzi e Beatrice Lorenzin decideranno di rispondere alla lettera sul Nomenclatore. L'unica cosa certa sono i ritardi, il mancato aggiornamento dei Livelli essenziali assistenza – più volte annunciato e rinviato – e le nuove norme in tema di ausili e protesi. Filomena Gallo ci aveva già spiegato – qui il link al nostro articolo – come le nuove regole rischino di compromettere la qualità della vita dei disabili e delle loro famiglie. Tra le altre cose, il Nomenclatore avrebbe già dovuto essere aggiornato. Così come previsto dall'ultima legge di Stabilità. Per i malati rari i problemi sono spesso doppi. Devono infati ingaggiare lunghe battaglie a colpi di carte bollate qualora la loro patologia – parliamo quindi della quasi totalità dei casi – non sia ricompresa nei Lea. Una situazione gravemente lesiva del diritto alla Salute costituzionalmente relativo. Servono regole chiare, precise e concordanti.
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