L’unione tra uno degli aminoacidi essenziali e la principale riserva di energia per l’organismo è un po’ come il matrimonio tra Brad Pitt e Angelina Jolie o quello tra il principe William e Kate: un connubio che nel bene o nel male è destinato a fare storia e, soprattutto, a far parlare di sé. Infatti, la metionina è un aminoacido fondamentale nella struttura delle proteine e che si può immaginare come il materiale da costruzione per l’organismo, mentre l’ATP è il carburante necessario per la quasi totalità delle reazioni energetiche che ci permettono di sopravvivere.

La combinazione di una molecola di metionina e una di ATP genera la S-adenosil-metionina (SAM o Ademetionina), un composto dal valore inestimabile, coinvolto nella produzione di neurotrasmettitori cerebrali e nella regolazione della funzionalità epatica ma, soprattutto, è uno dei più efficaci donatori di gruppi metile (-CH3) necessari per la produzione di sostanze utili alla crescita e allo sviluppo dell’organismo.

La metionina adenosil transferasi (MAT) è l’enzima responsabile della sintesi della SAM ed è codificato a partire da due isoforme geniche altamente conservate, MAT1A (da cui derivano gli isoenzimi MAT I e MAT III, presenti nel fegato dopo la nascita) e MAT2A (che codifica la subunità catalitica di MAT II, presente in tessuti di natura non epatica e nel fegato del feto). Le anomalie nell'attività di MAT I e MAT III conducono ad una condizione nota come ipermetioninemia, un raro disturbo del metabolismo che può provocare ritardi nello sviluppo psicomotorio e gravi miopatie. Gli individui con mutazioni in eterozigosi del gene MAT1A presentano forme più lievi della malattia e possono essere identificati all'interno dei programmi di screening neonatale per gli elevati livelli di metionina capaci di rilevare una carenza dell'enzima cistationina-β-sintetasi. I soggetti che, invece, presentano mutazioni in omozigosi sono più rari, più difficili da individuare e presentano una sintomatologia più grave, con demielizzazione cerebrale o altre pericolose disfunzioni del sistema nervoso centrale.

In una recente pubblicazione apparsa su Orphanet Journal of Rare Disease, un gruppo di ricerca tedesco ha raccolto un corposo elenco di  dati collegati allo stato clinico sia di pazienti con mutazioni di MAT1A in omozigosi o eterozigosi, sia di quelli con ipermetioninemia e una ridotta attività di MAT, allo scopo di aggiornare le informazioni relative alla prognosi ed alle opzioni di trattamento di questi soggetti. Confrontando i dati di 64 pazienti (32 dei quali con evidenti disfunzioni a carico del sistema nervoso, comprovate dagli esiti della risonanza magnetica) i ricercatori hanno osservato che le concentrazioni plasmatiche medie di metionina forniscono la migliore indicazione dell'evoluzione della malattia, dal momento che valori di metionina superiori a 800 μM si associano all'insorgenza di anomali a livello del sistema nervoso centrale.

Nonostante lo studio sia stato realizzato prendendo in esame diversi parametri, tra cui i genotipi associati a MAT1A, i livelli plasmatici di metionina e quelli di omocisteina, le concentrazioni di MAT, la funzionalità epatica e i risultati di regimi dietetici che abbiano considerato la supplemetazione di MAT o la regolamentazione di metionina, non è ancora possibile produrre una risposta definitiva su quale sia la migliore opzione di trattamento dei pazienti nei quali si osservi una carenza di MAT I e MAT III. Tuttavia, rimane ben chiara la necessità di individuare i pazienti che rischiano di incorrere in problematiche cerebrali  e nei quali la supplementazione di MAT può indurre un miglioramento delle alterazioni osservabili alla risonanza magnetica.


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